Bottega & Scuole

Solidali non si nasce, si diventa

Nei campi profughi al confine con l’Algeria il popolo Saharawi, perseguitato dalla politica coloniale marocchina, ha posto come valore fondamentale e imprescindibile della propria società l’istruzione, garantendo in ogni modo l’istruzione anche di livello accademico per tutti, uomini e donne. L’esperienza di un popolo che nonostante l’esilio e le condizioni di vita critiche non perde di vista il valore straordinario dell’istruzione ci commuove e ci ricorda quanto possa fare la differenza imparare (divertendosi) concetti importanti come l’etica, l’uguaglianza, la solidarietà. Conscia dell’importanza straordinaria dell’istruzione, Bottega Solidale ha scelto di organizzare attività e progetti rivolti soprattutto alle scuole e ai ragazzi, consapevole che solo creando cultura fin dalla giovane età si possono seminare idee e innovazioni che portino a un futuro più equo.

Le condizioni di partenza sono decisamente buone: oggi concetti come parità di genere, diritti umani e ambiente sono noti ai bambini e ai ragazzi fin dalla più tenera età; generazioni a cavallo tra liceo e università si impegnano in prima linea nei gruppi Fridays For Future, o adottano abitudini sostenibili; idee di uguaglianza e solidarietà rimbalzano di bacheca in bacheca sui social network. A volte però è difficile rendere tangibile e reale un ideale che si condivide nell’etere. Molte aziende sfruttano la buona volontà dei giovanissimi seducendoli con campagne di green washing e pink washing, facendo leva sul loro scarso potere di acquisto per promuovere prodotti a basso costo materiale ma ad altissimo costo umano.

Da questo nasce lo scambio tra Bottega e i ragazzi. Il nostro compito è fornire loro i mezzi, le competenze e le nozioni per non ascoltare le “sirene” di marchi non equi, facendo loro conoscere inoltre i vari step che portano un prodotto dal produttore alle loro case. Loro in cambio ci insegnano una nuova prospettiva da cui guardare al mondo e alle prossime sfide, un linguaggio diverso che possa coinvolgere anche le loro generazioni per unire vecchi saperi e nuove idee nel cambiamento.

Così è nato il programma Fair Trade Experience: un mix di giochi e attività tra i banchi, gite didattiche fuori porta e webinair con produttori lontani per sensibilizzare i ragazzi, facendo conoscere loro anelli di una catena di filiere vicine e lontane, ma sempre eque e rispettose di diritti e ambiente. Così possiamo insegnare una materia preziosa che non porta voto in pagella, ma valore nel cuore: il rispetto, per noi e per gli altri; cioè la base di un sistema migliore.

Perché come ha detto la Premio Nobel per la pace Malala Yousafzai: «un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo».