La storia di Bottega

Il tuo riferimento equosolidale sul territorio

Era il 1990 quando un gruppo di persone che volevano cambiare il mondo partendo dal mercato, e guardavano entusiasmo alle sperimentazioni di collettivi e cooperative in Germania e Stati Uniti, si unirono a Genova per formare il nucleo di una cooperativa nata cinque anni dopo, nel 1995, e che oggi ha 32 anni, 1200 soci e 3 punti vendita nel genovesato, tra cui quello nella turistica location del Bigo. Un cammino che ha aperto la strada ad altre cooperative e realtà di commercio etico locali e che ha reso negli anni Bottega testimone della storia comune della Superba e del Mondo.

Nei due anni successivi alla fondazione dell’organizzazione i soci si rendono conto che per cambiare il mercato occorre cambiarne le regole dall’interno. Per questo nel 1992 nasce il primo punto vendita equosolidale della Liguria, il vecchio Bazar sotto la galleria dell’Acquario, con il preciso intento di smascherare i meccanismi del mercato neoliberista e proporre un nuovo modello di vendita e di rapporto con la filiera. Il cliente in questo sistema non è semplicemente il destinatario del marketing e il fruitore di un bene, ma diventa parte di una catena complessa se non il suo motore principale: è chi acquista infatti che, con le sue scelte, indirizza la bottega verso filiere sempre più consapevoli, selezionando così prodotti sempre migliori sia dal punto di vista commerciale ma anche e soprattutto sotto il profilo etico.

Ci sono anche altri aspetti per cui il commercio equo della Bottega è differente; uno tra i più importanti, l’impegno sociale e politico, dove “politico” non deve rievocare istituzioni, campagne elettorali e tribune partitiche, ma è inteso nel suo significa primigenio dal greco antico, “colui o ciò che è cittadino e agisce come tale”. Bottega, nello specifico, è cittadina sia di Genova che del mondo e da sempre si è impegnata per partecipare alle esigenze sociali e alle battaglie per i diritti. Un impegno non scontato, anzi spesso evitato dalle multinazionali e dalle grandi società neoliberiste, che per non incidere negativamente sugli affari scelgono di girarsi dall’altra parte. Bottega solidale invece vuole intervenire a fianco di chi si rivolta alla violenza e alla barbarie. Così nasce la prima collaborazione di cooperazione internazionale, in Rwanda, che nel 1998 riesce nell’impresa di unire artigiani di diverse etnie in un paese straziato dal conflitto tribale e dal genocidio. Sarà il primo di una serie di progetti che porteranno Bottega a tutte le latitudini.

I fatti del G8 di Genova e la violenta repressione dei movimenti no global accelerano i processi di lotta e rivendicazioni sociali all’interno dell’Occidente; una chiamata che Bottega non ignora. Nel 2007 grazie all’impegno di Bottega e di altre 10 cooperative e associazioni viene siglata la legge regionale sul commercio equo. Nel 2008 invece la cooperativa entra nelle carceri a fianco dei diritti dei detenuti: nasce così il progetto di economica carceraria O’Press, che porta una serigrafia nella casa circondariale di Marassi per riportare alla collettività uno spazio sociale, strappandolo alle logiche del carcere punitivo.

Intanto si moltiplicano i punti vendita, anche se la recente pandemia, la crisi economica innescata nel 2008 e ancora non risolta e altri eventi storici locali e internazionali portano il mercato equo a soffrire la competizione di filiere meno eque. Ciononostante, anche con l’aiuto dei volontar* del servizio civile nazionale e universale, Bottega non viene meglio alla sua missione: non solo vendere, ma anche formare.

Ad oggi Bottega Solidale è capofila del consorzio di 120 botteghe AltroMercato e membro di Equo Garantito, conta due punti vendita (uno di fronte al Bigo e l’altro in Via Galata), più di 1300 soci, circa 100 volontari e 15 lavoratori di cui due detenuti.

E te, che sei su questa pagina perché vuoi cambiare il mondo partendo dal mercato. E che quando acquisti prodotti di Bottega, entri a far parte della Storia di questa famiglia di sognatori.